Il “ghosting” è una modalità sempre più usata per chiudere le relazioni: consiste nell’interrompere improvvisamente i contatti, di fatto sparendo senza dare una spiegazione. In pratica chi fa ghosting chiude un legame, senza in realtà chiuderlo davvero, cioè senza avere alcun confronto con la persona che viene lasciata. Si tratta di una pratica ormai super diffusa nell’ambito dei rapporti amorosi (specie – ma non solo – quando ci sono di mezzo le app di incontri) ma può succedere anche in amicizia.
Le conseguenze di questo modo di agire possono essere devastanti per chi lo subisce, tanto che è possibile assimilarlo in molti casi ad una vera e propria violenza psicologica. Chi si trova a fare i conti con una “sparizione” si sente profondamente ferito, tanto che alcuni studi l’hanno paragonata a un dolore fisico. Non è importante che sia da parte di un partner di lunga data, o da un potenziale amore infatti anche un amico caro o addirittura per qualcuno anche dopo un colloquio di lavoro, il “ghosting” fa male e anche molto. Non è tanto la durata del tempo trascorso insieme, quanto l’aspettativa che vi si era riposta nell’altro o nella situazione. Sparire senza dare traccia di sé non è nemmeno una prerogativa esclusivamente maschile
Partiamo dal presupposto che chi rimane non è colpevole di nulla: a prescindere da qualsiasi cosa accaduta tra i partner, chi ha l’attitudine a tirarsi indietro, prima o poi sarebbe comunque scappato. Il modo migliore di affrontare il dolore, se si riesce, è quello di non provare a chiamare il “fantasma”, perché un’inevitabile mancata risposta provocherebbe sicuramente un dolore maggiore.
Se si riesce a resistere alla tentazione di chiedere spiegazioni (cosa che apparirà purtroppo inutile), poco a poco si riuscirà ad accettare la scomparsa ed a soffrire sempre un po’ di meno. Se invece si continua a chiamare, i ripetuti inevitabili silenzi che troveremmo, farebbero riprovare lo stesso dolore delle prime volte in cui il telefono squillava invano.
Passato un po’ di tempo si avrà la forza di guardare la relazione, qualsiasi essa sia stata, con la giusta distanza emotiva e ci si potrà rendere conto che rispetto alle aspettative iniziali, vi sono persone totalmente incoerenti.
Chi fa “ghosting” non torna quasi mai, ed aggiungerei per fortuna. Se è fuggito a causa della paura generata da una relazione importante, perché mai dovrebbe tornare? E soprattutto perché dovrebbe fornire quelle spiegazioni che ha sempre evitato di dare? Tra l’altro il rischio (altissimo) e la paura che possa farlo un’altra volta minerebbero la fiducia del rapporto, per cui meglio evitare.
A volte i protagonisti di “ghosting” possono rifarsi vivi in maniera molto subdola, cioè utilizzando la modalità cosiddetta dell’ “orbiting”: non scrivono messaggi e non chiamano ma si limitano a contatti aleatori sui social, come commenti, like o reaction alle stories di Instagram o in altri social. C’è da essere forti ed affidarsi al tempo che, come spesso accade, aiuterà a lasciarsi alle spalle una di queste brutte storia.
C’è un mondo pieno di belle persone e di persone corrette che purtroppo fanno meno notizia ma sono la stragrande maggioranza. Non bisogna accontentarsi.