Approfondendo un po’ la presentazione iniziale, ho piacere a fornire qualche elemento in più. Ho frequentato il mondo dello sport femminile ad altissimi livelli sia con incarichi diretti all’interno di varie società e federazioni sportive, sia per passione personale. Ho potuto confrontarmi con atlete, atleti e tecnici di caratura mondiale di diverse discipline sportive, cogliendo ogni volta l’occasione per analizzare nel dettaglio i temi legati all’importanza della mente nella preparazione e gestione degli eventi sportivi ai quali erano chiamati a partecipare.
Altrettanto importante ritengo siano stati i periodi trascorsi nel reparto di psichiatria e di neuropsichiatria infantile. Il primo è stato fondamentale per esplorare non solo gli aspetti legati ai disturbi mentali ma soprattutto per le problematiche sociali gravissime, che accompagnano le vite di queste persone e dei loro familiari. Si acquisisce una sensibilità diversa rispetto al nostro vivere quotidiano e soprattutto si impara davvero a non giudicare un “caso” esclusivamente dalla copertina.
La neuropsichiatria infantile ti da la possibilità di lavorare a contatto con bambini e ragazzi ed inevitabilmente anche con i loro genitori. Questi ultimi anni, sono stati probabilmente i più duri per questa fascia d’età soprattutto dal punto di vista relazionale. Poterne esplorare pensieri, aspettative e paure è stato un privilegio unico.
Inutile dire che le esperienze di vita personali sono state per me altrettanto formative, ed è proprio per questo che, con un pizzico di presunzione, mi ritengo adatto ad accogliere le richieste emotive di ognuno dei pazienti che si è rivolto e si rivolgerà a me, garantendo già il massimo della professionalità e della riservatezza.